venerdì 11 maggio 2012

DANCE OF THE DEAD (2008), Gregg Bishop


USA, 2008
Regia: Gregg Bishop
Cast: Jared Kusnitz, Greyson Chadwick, Chandler Darby, Carissa Capobianco, Mark Oliver
Sceneggiatura: Joe Ballarini


Trama (im)modesta – Tutti gli studenti del Cosa High School aspettano con asia la serata del ballo scolastico. Peccato che la stessa sera del ballo, inizi un’invasione di zombie, riportati in vita dalle radiazioni della vicina centrale nucleare (citazione a Romero?). La sorte metterà allora insieme un gruppetto eterogeneo (i metallari alternativi, i geeks del Club della Fantascienza, la reginetta del ballo, la cheerleader, il bullo, lo studente mediocre e il professore di ginnastica guerrafondaio) che si attrezzerà per combattere l’invasione.


La mia (im)modesta opinione – Dai tempi di Romero, gli zombie hanno sempre simboleggiato non solo un tipo esatto di società ma sono anche stati il mezzo ideale per descrivere dinamiche sociali e umane. Gli zombie di Romero che, ad esempio, scimmiottano i borghesi che fanno la spesa al supermercato sono una critica al beota consumismo che divora il contribuente americano medio, e via dicendo. È possibile vedere anche in Dance of the Dead una larvata critica sociale: gli zombie che vanno al ballo della scuola, si fanno addirittura le foto in posa (!!!) mi paiono una smaccata presa in giro di una gioventù incredibilmente vanesia e superficiale e al suo crollo dei valori. Crollo che, in ogni caso, coinvolge anche gli adulti.


Oltre a questo parvo spunto di riflessione, il film si muove con grazia malsicura attraverso tutte le tappe del canonico zombie movie, consapevole dei clichés in cui imbrocca non certo per sfortuna ma senza la giusta dose di ironia. Ed è questo il problema più grosso della pellicola: manca ironia. O meglio, manca quell’umorismo grosso e demenziale che spezza con una sola scollacciata risata tutte le ansie sottili generate dell’idea dell’invasione di zombie, idea che, personalmente, mi ha sempre angosciato molto. Quanto al gore, il film si merita dieci stelle: violenza pezzotta ma assolutamente divertente e gustosa nel suo essere paurosamente tamarra.


Nonostante la mancanza di ironia e bizzarria, il film ha delle scene abbastanza divertenti e/o suggestive: lo school prom popolato da zombie, i due zombie che fanno sesso cannibalizzandosi a vicenda (geniale!), la figura del professore di ginnastica parafascista e guerrafondaio che tiene armi ed esplosivo in garage e, soprattutto, il personaggio del guardiano del cimitero che con olimpica calma e pazienza uccide zombie, li tiene a bada con la stessa flemma con cui poterebbe una siepe o sistemerebbe un vaso di fiori e la ridanciana scena della famiglia zombie che ordina una pizza e poi tenta di mangiare il fattorino.


Oltre a questo, l’elemento gore piacerà a tutto i dipendenti da zombie movie e il film risulterà alla fin fine divertente ma non brillante. Personalmente il film non mi ha entusiasmato più di tanto: troppo facile vedere che il tentativo da parte della regia di rompere o parodiare certi stereotipi si risolve in un nascondersi in nuovi stereotipi comici, ancora più insopportabili dei primi, eppure il film ha quella un certo, larvato potenziale di comicità, potenziale che rimane inutilizzato. Insomma, Dance of the Dead non è un’altra stupida commedia americana, è peggio, essendo meglio.


Se ti è piaciuto guarda anche... – I due classici in maniera di “zombie & demenzialità” sono l’inglese L’alba dei morti dementi (2004) di Edgar Wright, geniale e nerissimo zombie movie, e il nipponico e pezzotto Big Tits Zombies (2010) di Takao Nakano, che fa del trash e dell’idiozia pulp il proprio cavallo di battaglia. Se invece si va alla ricerca di ironia più tagliente c’è l’horror di ambientazione collegiale Tormented (2009) di Jon Wright, simile per certi versi a Dance of the Dead ma assolutamente più sadico e cattivo, e l’horror The House of the Devil (2009) di Ti West, falso film in stile anni ’90, magari non di grandissima qualità ma di cui bisogna apprezzare lo stile finto grindhouse.


Scena cult – Più o meno tutte le scene di delizioso gore, ma su tutte amo particolarmente quella in cui la reginetta del ballo punisce uno zombie colpevole di averle rovinato il vestito brandendo un tacco a spillo.

Canzone cult – La canzone rock dal sapore anni ’80 Shadowsof the Night di Layton.

2 commenti:

  1. la "mancanza di ironia e bizzarria" mi preoccupa, per un film del genere.
    mi sa che vado invece a recuperarmi big tits zombies! :D

    RispondiElimina
  2. Quello è il puro delirio! Abbastanza scadente nella messa in scena ma ha delle scene pulp/trash che sono goduriose in modo esagerato!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...